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RIFLESSOLOGIA PLANTARE
La riflessologia fa parte di un retaggio ancestrale che portiamo dentro di noi, le cui origini si
perdono nella notte dei tempi. Fonti storiche indicano che la stimolazione del piede fu
praticata nel corso della storia da numerosi popoli e in diverse culture.
Le origini palesi della pratica della riflessologia plantare risalgono dall’antico Egitto, come
risulta dalle iscrizioni ritrovate a Saqqara sulle pareti della tomba d’Ankmahor un medico
della VI dinastia circa 4.300 anni fa, nel 2.330 a.C., ma le tradizioni orali venivano
tramandate dalle diverse popolazioni sparse per il mondo già nel 3.000 a.C.
Oggi il padre delle basi moderne della riflessologia plantare risalgono a
Willam Fitzgerald (1872-1942), un otorino-langoiatra americano.
All’inizio del XX secolo si interessa alla conoscenza medica degli Indiani dove
il metodo di cura tradizionale comprende anche certe tecniche di riflessologia.
Fitzgerald sistematizza completando le tradizioni e tecniche apprese, sviluppa il suo proprio
metodo che presenterà nel 1915 come “La Terapia Zonale” (Zone Therapie)
basata su linee di riferimento.
In seguito negli anni ’30, questo metodo fu ripreso dalla massaggiatrice americana
Eunice Ingham (1889-1974) che capì la relazione fra corpo e piedi e concentrò la Teoria Zonale a livello riflesso dal piede e la rese accessibile ad un largo pubblico.
Ulteriore sviluppo di questa teoria è stata data dall’israeliano Avi Grinberg,
poi padre della tecnica conosciuta come “Footwork”.
In Europa la tecnica riflessologica si è consolidata intorno al 1960 grazie all’opera di alcune
allieve della Ingham, come Doreen Bayly in Gran Bretania e Hanne Marquardt in Germania,
la quale dopo aver applicato questo metodo per diversi anni nel suo studio, trattando dei
pazienti sofferenti a diverse malattie, ha fondato propri centri di formazione
cosi da diffondere il metodo in tutta l’Europa.
Da qui quello che oggi conosciamo come riflessologia plantare,
metodo conosciuto come trattamento specifico delle zone riflesse del piede.
LA RIFLESSOLOGIA COS'È ?
La riflessologia non è un massaggio, ma una stimolazione che viene eseguita principalmente
mediante movimenti basculanti del pollice, digitopressioni, sfregamenti e pompaggi.
Si basa su una precisa mappa nei piedi in concomitanza con le zone corporali,
ogni zona corrisponde ad un organo ben preciso, trovando nel piede uno specchio
di tutta la struttura del nostro corpo dal cranio ai piedi, così che la pressione esercitata
su particolari punti agisce sulle zone del corpo corrispondenti.
Esistono punti riflessi in tutto il corpo e da qui diversi tipi di riflessologia,
plantare, palmare, facciale, auricolare, ...
LA RIFLESSOLOGIA PER QUALI DISFUNZIONI SI PUÒ APPLICARE ?
La riflessologia è un efficace ausilio per la cura della salute a 360 gradi poiché ottimizza le
nostre funzioni corporee e mentali, rinvigorisce quelle “zone pigre”, come rallenta quelle
“zone troppo sollecitate” che non ci permettono di essere al cento per cento delle nostre
capacità e del nostro benessere.
Poiché è un ottimo metodo per valutare lo stato globale e reale dell’organismo,
il buon riflessologo opera sulla persona nella sua totalità riconoscendo i disequilibri
alla base di un disturbo, senza limitarsi ad eliminare i sintomi.
LA RIFLESSOLOGIA E IL RIFLESSOLOGO
Il riflessologo non guarisce, ma aiuta a riequilibrare i sistemi corporei,
stimolando le zone meno attive e calmando quelle eccessivamente attive.
Il riequilibrio riflessologico riguarda la sfera fisica, mentale, emotiva e energetica
della persona sottoposta al trattamento.
Il riflessologo non diagnostica malattie, prerogativa e compito del Medico abilitato,
ma può riconoscere uno squilibrio di un’organo o di un viscere, un disturbo
alla colonna vertebrale, una tensione sul piano mentale o emotivo,
e con una buona interazione con il medico curante può supportare-aiutare la persona
ad avere risultati ancora più soddisfacenti per un suo riequilibrio.
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